Oggi non sprechiamo … gli albumi
La zuppa inglese è un dolce golosissimo della tradizione gastronomica emiliana e toscana
Ma non è una zuppa, e non è nemmeno tanto inglese
Allora come mai ha questo nome, che non corrisponde per niente al suo aspetto?
Monica, nel suo belo blog Tortelliniandco, dove propone ricette squisite della tradizione romagnola, ci racconta un po’ di storia.
Tutto inizia qualche decennio fa quando, con la vendita all’asta di un libro di ricette della moglie di Oliver Cromwell, si legge che la signora Cromwell preparava un dolce simile all’attuale zuppa inglese, ma senza crema al cioccolato.
Si scopre così che il dolce era arrivato in Italia intorno al 1500, suggerito da dignitari che lo avevano gustato alla corte inglese. Tra i primi a prendere ispirazione furono i cuochi della corte Estense, che prepararono una ciambella alternata da strati di crema e resa morbida da in infusi o liquori locali
L’Alchermes, invece, arriva da Firenze e dai frati di Santa Maria Novella, che già all’epoca lo producevano
Possiamo così dire che la Zuppa Inglese si diffonde in Italia nel XVI secolo, partendo da Emilia Romagna e Toscana, e raggiungendo poi, con la sua bontà, tutte le regioni italiane
Oggi, in Inghilterra, il dolce è conosciuto come Trifle, e ha la consistenza scomposta di una zuppa. Quindi, se andate a Londra, non chiedete una “English Soup”, chissà cosa vi porterebbero!
Questa è la Zuppa Inglese di Primo non Sprecare
Tempo di preparazione 1 ora – Tempo di riposo 24 ore – Difficoltà media
Zuppa inglese,iIngredienti per 6 – 8 persone
- 1 litro di latte
- 12 biscotti savoiardi
- 8 cucchiai di zucchero semolato
- 4 cucchiai di farina
- 2 tuorli (gli albumi avanzati si possono congelare!)
- 150 grammi di cioccolato fondente
- 1 bustina di vanillina (o un baccello di vaniglia)
- Liquore Alkermes (indispensabile per colorare i biscotti di rosso)
Preparazione della zuppa inglese
1. Misurate il latte per dividerlo in due mezzi litri
2. Per la crema bianca: montate un tuorlo con metà zucchero, poi aggiungete in più tempi due cucchiai di farina, da amalgamare perfettamente. Senza smettere mai di mescolare, versate mezzo litro di latte, poi la vaniglia, infine fate bollire dolcissimamente per una decina di minuti.
3. Per la crema al cioccolato: come per la crema bianca, ma omettendo la vaniglia e unendo, all’ultimo, il cioccolato precedentemente sciolto a bagnomaria o nel forno a microonde
4. Fate raffreddare entrambe le creme
5. Preparate la zuppa inglese: sul fondo di una ciotola trasparente, o di ciotole individuali, posare un primo strato di biscotti intinti nell’Alkermes, coprirli con uno strato di crema bianca, continuare con un secondo strato di biscotti intinti, infine spalmare la crema al cioccolato.
6. Conservate in frigorifero per almeno un giorno prima di servirla
IL CONSIGLIO IN PIU’
La vostra zuppa inglese diventerà indimenticabile se, nella crema bianca, metterete delle scagliette di cioccolato, e nella crema scura, delle mandorle o nocciole spezzettate
CONSERVAZIONE E RECUPERO
La zuppa inglese diventa un dolce perfettamente antispreco soprattutto dopo le feste natalizie, in quanto si possono usare, al posto dei savoiardi, gli avanzi di pandoro e panettone
Trovate la mia ricetta anche sul sito Non Sprecare
Una bella immagine del Castello Estense a Ferrara, con il fossato pieno d’acqua
Quindi il cioccolato lo abbiamo aggiunto “noi” in Italia?!
Ma fantastico!!
Beh insomma, senza offesa, ma non è che gli inglesi siano dei gran buongustai 😉
Ferrara nel ❤. L’Alchermes, ricordi d’infanzia. Un dolce ricicloso come piace anche a me.Tanti Auguri e Buon Natale!🎄😘👋👋
Grazie, e buon Natale anche a te, carissima!
This looks divine! Yum!
Thank you, it’s very famous in Italy, despite the name ;). Merry Christmas (again!)
Posso chiedere a Babbo Natale di portarmela in dono giusto per fine cenone…
Grazie ❣️ ❣️ ❣️
Augurissimi mia cara, tanti
💙❤️💚🥰
Prova, non si sa mai. Se io abitassi a Roma, forse potresti ;). Buon Natale
Grazie Paola per avermi citata! Buona cucina, Monica
Grazie a te di avermi regalato la storia, citarti è il minimo. Buona cucina (natalizia …) anche a te
Cara Paola, grazie! Nella nostra famiglia si fa una zuppa inglese diversa ed è quella che fino al primo dopoguerra la mia bisnonna preparava nel suo ristorante e veniva servita anche al Carducci quando veniva a Modena. Sostanzialmente un tuorlo, un cucchiaio di zucchero e uno di farina e un bicchiere di latte per persona. Pazienza infinita nello sbattere le uova e nel mescolare fino al consolidamento crema. Vaniglia, buccia di limone. Cacao amaro alla fine per coprire la crema. Non alchermes ma sassolino e strega dove inzuppare i savoiardi tagliati in lunghezza. Grazie e ciao!
Grazie Duccio, proverò con piacere la tua versione. Mi piace molto questa condivisione di “ricette di famiglia”, create su gusti personali, ma ognuna con una sua piccola – grande ricchezza.
Mmmmm che golosità!!! 😊😊😍😍
Che spettacolo 😋
Grazie
Che bello e invitante 🙂🎂🎂🎂
bella l’idea del pandoro. Devo comprare l’alkermes
Altro che acquolina in bocca.
BUONGIORNO.
Quarc
Buongiorno Quarc, sono quasi a posto e leggerò finalmente …
BUONGIORNO,,, Ben svegliata?
Quarc
Ormai buonanotte 🙂