cappon magro alla ligure

Cappon Magro, la ricetta antica

Il “Cappon Magro ligure” è una gloria della cucina rivierasca, perché raccoglie in sé i sapori più intensi del suo mare e della sua terra.

E’ un piatto che affonda le sue radici nell’antichità, un classico già presente nei libri di cucina del 1800.

L’idea di preparare in casa il Cappon Magro può intimidire: nei ristoranti e nelle gastronomie viene spesso, e giustamente, presentato con tale dovizia di ingredienti e decorazioni, da farlo guardare come una preparazione difficilissima, lunghissima, quasi impossibile in casa, con i semplici mezzi di una cucina domestica.

Chi l’ha detto? Il Cappon Magro è, di base, un piatto semplicissimo, magro, sano, forse solo un pochino lungo da fare, ma soprattutto molto, molto buono.

L’importante è non lasciarsi impressionare dalla varietà degli ingredienti, peraltro molto comuni, e dai diversi passaggi, è più dirlo che farlo.

Per quanto detto, è un po’ difficile definire in anticipo per quante persone lo prepariamo. Ma, come al solito, vedrete, non butteremo via niente.

Questo è il Cappon Magro di Primo non Sprecare

Tempo di preparazione e cottura: almeno un’ora, ma diluibile

  • Pesce
  • ci vorrebbe il pesce cappone ovviamente, noto anche come gallinella. Io non l’ho trovato e ho scelto 4 filetti di nasello. In ogni caso ci vuole un pesce bianco come l’orata, il branzino, la spigola, la ricciola, il dentice …
  • Olio evo
  • 1 limone
  • 1 costa di sedano
  • 1 foglia di alloro
  • sale
  • Verdure miste a piacere e secondo il mercato:
  • 6 carote
  • 2 piccoli broccoli
  • 1 barbabietola già lessata
  • Salsa verde
  • 1 mazzo molto abbondante di prezzemolo
  • 1 cipolla rossa piccola
  • 2 uova sode
  • 1 cucchiaio colmo di capperi
  • 2 cucchiai colmi di pinoli
  • 10 olive verdi denocciolate
  • 5 filetti di acciuga sott’olio (o sotto sale, sciacquati)
  • Qualche cucchiaio di aceto
  • Olio evo
  • Sale
  • Gallette del marinaio
  • Si trovano pronte, si possono facilmente fare in casa. Io utilizzo, con buoni risultati, i crostini. Si tratta in sostanza di pane semplice, non condito, ben secco.
  • Gamberi per guarnire
  • In questa ricetta, data la stagione, ho scelto quelli surgelati, che ho lessato per tre minuti, secondo le istruzioni del fornitore.

Preparazione del Cappon Magro

  1. Per il Cappon Magro è necessario preparare singolarmente tutti gli ingredienti, e infine semplicemente assemblarli, sia in versioni monoporzione che in un’unica presentazione, a piacere.
  2. Almeno 12 ore prima preparate la salsa verde: lessate la cipolla in acqua con un po’ di aceto, pulite bene le foglie del prezzemolo, fate rassodare le uova e sgusciatele.
  3. Mettete tutti gli ingredienti della salsa verde nel frullatore o nel mixer, aggiungete due o tre cucchiai di aceto, e frullate. Aggiustate con l’olio per arrivare ad avere una crema molto morbida, insaporite con il sale senza esagerare, visto la presenza di ingredienti sapidi già di loro.
  4. Mettete il pane in un piatto dove stia un po’ sparso e spruzzatelo di acqua e aceto, senza esagerare.
  5. Lessate il pesce in acqua poco salata alla quale avrete aggiunto il sedano e la foglia di alloro. Sarà pronto in pochi minuti: scolatelo, sbriciolatelo in un piatto e conditelo con olio evo e succo di limone.
  6. Lessate separatamente le carote e le cime dei broccoli: una volta pronti, raffreddateli sotto l’acqua per fermare la cottura. Fateli scolare bene, quindi affettate le carote per il lungo, e dividete bene le cimette dei broccoli.
  7. Tagliate a fettine la barbabietola.
  8. E’ il grande momento della composizione del piatto, e qui bisogna già mettere in atto alcune piccole strategie: io preferisco preparare le porzioni singole nei bicchieri tumbler, perché le pareti del bicchiere mi aiutano a tenere in forma il tutto. La trasparenza del vetro, poi, dà risalto alla varietà cromatica degli ingredienti.
  9. Cominciamo: uno strato di gallette (o crostini), un cucchiaio di salsa verde, una fetta di barbabietola, un cucchiaio di salsa v., uno strato di pesce, un cucchiaio di s.v., fettine di carota, un cucchiaio d.s.v., broccoli, un c.d.s.v., pesce, un generoso cucchiaio di salsa verde, e infine il gambero per guarnire.
  10. Conservate in frigo, ma portatelo a temperatura ambiente almeno un’ora prima di andare a tavola.

Il Cappon Magro: bellissimo, festoso e buonissimo. Inutile dire che è la salsa verde la vera protagonista del piatto quindi, dopo averla preparata, assaggiatela per essere ben certi che non abbia bisogno di piccole correzioni.

Servite il Cappon Magro come preziosi antipasto, come primo o secondo piatto, non ci sono limiti.

IL CONSIGLIO IN PIU’

Si può preparare il Cappon Magro pian piano, prendendosi il tempo; ci si può portare avanti il giorno prima, almeno con la cottura delle verdure. Meglio fare il pesce il giorno stesso, ma tranquilli: cuoce davvero in pochi minuti e, come sempre con il pesce bianco, non lascia odori.

Un aspetto straordinario deel Cappon Magro è che non è mai uguale al precedente. Si può fare in tutte le stagioni, scegliendo le verdure più fresche e il pesce più bello. Per guarnire si può alternare il gambero con un ciuffo di totano o due muscoli (cozze), spingendosi fino alla ricetta tradizionale e schicchissima che prevede di terminarlo con aragosta e ostriche.

CONSERVAZIONE E RECUPERO

Come dicevo in partenza, non è mai facile azzeccare le quantità in modo perfetto quindi, una volta esauriti gli ingredienti nelle monoporzioni, quello che avanza lo trasferisco, con lo stesso ordine, in una ciotola larga. Alla fine avrò un prodotto meno bello esteticamente, ma altrettanto buono, e non avrò sprecato nulla.

Vino: Vermentino dei Colli di Luni, Vermentino del Golfo del Tigullio

Una splendida immagine tratta dal libro di Patrizia Traverso “Camogli, a companion guide”

camogli

E buon 2022 a tutti!

9 pensieri su “Cappon Magro, la ricetta antica”

  1. ho fatto un po’ un giro sul tuo blog curiosando qua e là, ci sono tantissime cose ottime e bellissima da vedere… te lo scrivo qui perché i commenti li ho trovati tutti chiusi 🙂 Buonanotte mia cara 🙂

  2. non l’ho mai assaggiato e nemmeno l’ho mai sentito dire, ma deve essere uno spettacolo. Un tripudio di sapori! Me ne ricorderò quando finalmente farò un giro in Liguria 🙂 Buona serata a te mia cara Paola

    1. Guarda, questo è un po’ laborioso
      E’ bella la storia della sua origine, un piatto povero messo insieme con quello che c’è, ora diventato un piatto quasi di lusso (come cambiano i tempi!)
      Se vai in Liguria e trovi un buon ristorante di cucina locale, assaggialo, vale la pena
      Grazie della tua sempre grande attenzione 🙂

  3. Pingback: – 5! Consigli gastronomici natalizi: gli antipasti | Primo, non sprecare

I commenti sono chiusi.