coniglio alla ligure

Coniglio alla ligure, la ricetta con le olive

Una ricetta molto profumata che ha sempre un gran successo: il coniglio alla ligure

Perchè alla ligure? Perchè deve il suo sapore intenso e stuzzicante alla freschezza del rosmarino (erba che cresce ovunque, e quindi anche in Liguria) e alla sapidità delle olive, grandi protagoniste del Ponente ligure

Non è nemmeno tanto lungo da preparare: dopo i primi passaggi va avanti da solo e si cucina senza bisogno di troppa attenzione; solo un po’

Il coniglio alla ligure è un piatto indicato anche per ricevere, in quanto è sempre piuttosto abbondante e in grado di accontentare ben più di quattro persone

Questo è il coniglio alla ligure di Primo non Sprecare

Ingredienti per un coniglio (basta per 5 – 6 persone):


1 coniglio tagliato a pezzi (fatelo fare dal macellaio)
• 5 cucchiai di olio evo (ma anche di più, se non siete a regime)
• 1 limone
• 2 bicchieri di vino rosso leggero
• 2 rametti di rosmarino fresco
• 2 spicchi d’aglio
• 1 limone
• 1 grossa manciata (ovvero quantità a piacere) di olive taggiasche.

Preparazione del coniglio al rosmarino e olive

  1. Lavate bene il coniglio sotto l’acqua corrente, asciugatelo e strofinatelo con il limone tagliato a metà. Mettetelo così com’è in una padella antiaderente e fatelo scaldare rapidamente, girandolo in continuazione, perchè si liberi dell’acqua.
  2. Tritate finemente i rametti del rosmarino con gli spicchi d’aglio: suggerisco di farlo con la mezzaluna, unico strumento in grado di ridurre il rosmarino in un trito davvero fine.
  3. Riprendete i pezzi di coniglio, metteteli come sono in un tegame di terracotta che li contenga tutti agevolmente, spolverateli con il trito aromatico e irrorateli di olio (non siate parsimoniosi né nella quantità né nella qualità dell’olio scelto).
  4. Mettete il tegame sul fornello (media intensità)e fate rosolare bene i pezzi di coniglio, rimescolando molto spesso, di modo che tutta la carne di insaporisca.
  5. Bagnate con il vino rosso e, senza alzare la fiamma, fatelo evaporare lentamente.
  6. Quando quasi tutto il vino è consumato, coprite. Ogni tanto date un’occhiata, sia per rimescolarlo, sia per verificare che non si asciughi troppo: in questo caso bagnate con qualche sorso d’acqua.
  7. Quando vi sembra che il coniglio sia quasi pronto, aggiungete le olive taggiasche e lasciate cuocere ancora per un quarto d’ora circa.

Accompagnate il coniglio alla ligure con un buon puré di patate.

Il profumo intenso e appetitoso del rosmarino rende questo coniglio estremamente gradevole e leggero, perfetto quindi anche nella stagione calda. E’ un piatto molto gradito anche ai bambini.

Insieme alle olive potete accentuare il carattere ligure del piatto con una bella manciata di pinoli

Il coniglio alla ligure si conserva perfettamente in frigorifero pe due o tre giorni

Il coniglio più famoso nella storia del cinema

 

17 pensieri su “Coniglio alla ligure, la ricetta con le olive”

  1. Ci credi se ti dico che non ho mai cucinato il coniglio?
    La foto di Roger Rabbit mi ha fatto sorridere perché mi sono ricordata di quando ho visto il film, dunque colgo l’occasione per augurarti un nuovo anno tutto tutto di sorrisi.
    Un abbraccio speciale.
    Claudia

    1. Graze, cara Claudia, ricambio gli auguri e la gratitudine per la tua piacevole e interessante compagnia. Forse non dovevo mettere Roger Rabbit, troppo simpatico per mangiarlo 😉

  2. Devo darti una delusione il coniglio non mi piace ha un sapore già di selvatico per me! Ma forse la ricetta si può adattare a un buon Folletto ruspante? Ti abbraccio e se non capita di incontrarci Cominciamo con gli auguri di un sereno Natale per te e per i tuoi cari💙🦋

    1. Ciao, non preoccuparti, questo piato va a ruba in casa mia, ma nemmeno io sono un’entusiasta. Non ho mai provato a farlo con un … Folletto ruspante 😉 Ricambio gli auguri, e grazie cara.

  3. Yum, sembra ottimo.
    Ho tutto, tranne un tegame di terracotta, ma utilizzerò qualcosa di simile (pietra).
    Al posto delle taggiasche da supermercato userò le nostrane bianchera.
    Il coniglio mi piace assai, ma preferisco non dirti quale parte per me è la migliore 🙂

    1. Non voglio sapere i dettagli 😉 Ottima la scelta di ingredienti locali, e mi dispiace non conoscere le olive bianchera (ma ora mi informo).

      1. Il cultivar bianchera si trova solo qui, in Istria e in un pezzetto del Carso. Resiste alla Bora e al salmastro. Olio molto amaro e piccante, con valori stratosferici di polifenoli.
        🙂

          1. Le olive bianchera non sono molto piccanti. Il sapore dipende dal periodo di raccolta e dalla loro preparazione.
            Sono di piccola dimensione, violaccee, quasi nere. Le migliori sono amarogole il giusto (come il rabarbaro) con una punta di dolce, e in qualche caso riportano aromi di noce e mandorla.
            🙂

          2. Le cercherò, la presentazione è molto invitante. Forse da Eataly … i prodotti molto locali hanno produzioni limitate … e se le mangiano tutti i locali 🙂

      1. Mi sembra un ottima ricetta cara Paola, proverò a farla xk nn mangio il coniglio da anni. Grazie dei tuoi suggerimenti sempre validi e della chiarezza con la quale scrivi le tue ricette. Un grande saluto.

        1. Grazie Mara. Tra l’altro piace tanto anche a Diego, il che lo ha fatto balzare in alto nella classifica dei piatti preferiti in famiglia 😉

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