Genova, Mercato Orientale

La valorizzazione degli scarti delle verdure

Uno dei miei pallini è trovare il modo non solo di non sprecare, ma di far sì che quello che si potrebbe pensare di dover buttare (=sprecare) diventi invece una risorsa nuova

Quando puliamo le verdure, abbiamo la tendenza ad eliminare quelle parti più dure e fibrose che riteniamo indigeribili. In alcuni casi la quantità è davvero notevole.

Qualche volta c’è poco da fare, e nel caso si accettano suggerimenti

Per fortuna, invece, ci sono esempi di recupero molto interessanti

Bisogna applicare un piccolo trucco che permetta di ammorbidire queste parti più indigeste: il congelamento per almeno tre o quattro giorni

Perché?

Molto semplice

Durante il congelamento l’acqua imprigionata tra le fibre si ghiaccia, e aumenta di volume. In questo modo, sono proprio le molecole dell’acqua che “rompono” le fibre e rendono la verdura più morbida.

Pochi giorni al freddo rendono le parti “da scartare” in prodotto pronto da cucinare come fosse fresco.

Vediamo in concreto cosa è possibile recuperare:

  • asparagi: usate subito l’estremità verde o viola, ma non buttate la parte bianca, più fibrosa. Dopo il congelamento sarà perfetta per preparare una vellutata (basterà cuocerla insieme a due patate) da proporre con qualche crostino, oppure come base per fare un risotto.
  • cavolfiore, cavoli e broccoli: il torsolo si fa lessare, sempre con l’aggiunta di una o due patate, si passa e si ottiene una crema da proporre come primo piatto, insaporita con qualche filetto di speck croccante. Oppure si prepara un budino salato, usando il torsolo lessato, frullato con uovo e formaggio, e arricchito con filetti di mandorla.
  • coste: la nervatura centrale è già pronta per diventare la base di un gratin. Basterà allinearla in fondo a un tegame, coprirla con formaggi e salumi, anche avanzati, spolverare con una generosa porzione di parmigiano grattugiato.
  • finocchi: una volta ammorbidite nel freezer, le foglie esterne si cucinano come fosse il cuore
  • porro, la parte verde: anche queste foglie, dopo il passaggio al freddo, si usano come la parte bianca più tenera: soffritto, frittata, quiche, torta salata.

Spero sia superfluo precisare che tutto quanto proposto deve essere congelato perfettamente pulito.

In un colpo solo, raddoppiamo la resa di quello che comperiamo (e paghiamo) e dimezziamo i rifiuti

Si ottiene così la valorizzazione degli scarti delle verdure!

Mica male, no?

20 pensieri su “La valorizzazione degli scarti delle verdure”

  1. Grazie della “dritta” del congelamento. Lo scarto e’ una delle cose che non sopporto. Buona domenica al profumo di tutti questi ortaggi!😀👋👋

  2. Le raccomandazioni vengono bene per quelli di noi che non hanno l’abitudine di usare i resti di legumi. La cosa gelata, grande. Un buon consiglio che vale la pena prendere in considerazione. Grazie per la condivisione.

    1. Brava! Le foglie delle carote le uso anch’io, non ho mai pensato a farle seccare. Lo farò, io sono una tisana-dipendente

      1. Un’altra bellissima tisana l’ho fatta con foglie di sedano e di carota con piccole aggiunte di carciofo, alloro e scorzette di limone.

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