lavanda

Lavanda in cucina

I fiori edibili sono tanti, quasi tutti tra i più comuni che crescono nei giardini, nei parchi, che vediamo nei negozi di fiori.

C’è da dire che la maggior parte sono quasi insapori. Sono molto belli, e rendono particolari e attraenti tanti piatti, a cominciare dalle semplici insalate, ma quanto al sapore, ecco, poco rilevante.

Come sempre, ci sono delle eccezioni. Una di queste è la lavanda.

Tanto è gradevole e fresco il profumo, così è il sapore, capace di dare una svolta a molte preparazioni.

Fra non molto sarà la stagione giusta per raccoglierla in piena fioritura, vediamo allora come farlo in totale sicurezza, come prepararla, come usarla.

Lasciamo dov’è (o prendiamola solo per decorare) quella in vendita dai fiorai, perché il colore potrebbe essere stato ravvivato da qualche additivo non sicuro

Raccogliamo quella che cresce rigogliosa nei giardini e aiuole lontane dal traffico e in zone poco contaminate.

Facciamone un bel mazzo (per casa!) e teniamone da parte una ventina di steli. Da questi, stacchiamo i fiori e mettiamoli a bagno in acqua fredda per pochi minuti, così da eliminare la polvere.
Scoliamo bene i fiori e appoggiamoli su un vassoio di cartone, di modo che possano traspirare.
A questo punto abbiamo più scelte: se ci sono giornate calde e soleggiate, mettiamo i fiori di lavanda al sole, curando di coprirli con un foglio di carta per tenerli puliti: saranno pronti in due o tre giorni.
Se abbiamo un essiccatore, è il momento di usarlo.
Se il tempo atmosferico non è clemente, facciamoli asciugare nel forno di casa, per due o tre ore a 60°.Ora la lavanda è pronta per essere usata a tavola, e non ci resta che osare e sperimentare.

Possiamo tenerne una parte così, e una parte tritarla finemente, di modo da farne una polvere.

I miei utilizzi:

  • Il sale alla lavanda, sale grosso mescolato a qualche fiore di lavanda, il tutto ben chiuso in un vasetto di vetro. Ottimo per profumare un carpaccio di carne o pesce, o per spolverare una crostata salata.
  • La polvere è favolosa (fa-vo-lo-sa) per profumare la pasta frolla, la crema pasticcera, e tutte le volte che le indicazioni più tradizionali consigliano di usare la vaniglia.
  • La frittata alla lavanda, un pizzico nelle uova sbattute per un piatto da proporre (tagliato in monoporzioni) come merenda o con l’aperitivo.

Dura a lungo e mantiene inalterata la sua fragranza.
Unica avvertenza: usarne poca. La quantità giusta è deliziosa, troppa sviluppa un gusto amaro ben poco gradevole. Cominciate con un pizzico e, se all’assaggio vi sembra poco, aumentate leggermente, fino a trovare la quantità perfetta.


Con la lavanda, avremo la primavera in tavola tutto l’anno.

10 pensieri su “Lavanda in cucina”

  1. Dono prezioso 😀
    In effetti con la lavanda – colore bellissimo – il rischio “sacchetto profumato per l’armadio” è dietro l’angolo. Ciao Paola!

  2. Uso anche io fiorellini, ma solo del mio giardino. Tiglio, sambuco, rosmarino, non ti scordardime, salvia….. Però, che dire, non mi entusiasmano. La lavanda non ce l’ho più, forse è migliore

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