farina di insetti

Di carne coltivata e farina di insetti

Tempo di lettura: 90 secondi

Si parla molto, negli ultimi mesi, della possibile introduzione, nella nostra alimentazione, di qualcosa di nuovo: carne coltivata e farina di grilli

Diciamo subito una cosa molto importante: grazie a leggi molto severe e attive da svariati anni, in Italia nessuno può proporvi qualcosa da mangiare senza dichiarare in modo chiaro e preciso che cos’è e cosa c’è dentro.

Cominciamo dalla carne coltivata. Non chiamatela, e non pensatela, mi raccomando, carne sintetica, perché con “sintetico” si intende qualcosa di sviluppato al di fuori di un organismo vivente

La carne coltivata si ottiene da cellule staminali prelevate da un organismo vivente (in questo caso, un animale al quale viene fatta una biopsia, e l’animale rimane vivo), che vengono fatte crescere posizionandole su un terreno ricco di nutrienti.

Perché è importante preparare un’alternativa al consumo di carne ottenuta con la macellazione dell’animale? I vantaggi sono molti:

  • Si eliminano gli allevamenti intensivi, causa di grande sofferenza animale
  • Si ottiene carne sicura, senza ormoni, senza antibiotici
  • La carne cresce in un ambiente molto controllato e igienicamente protetto
  • L’obiettivo ancora in fase di ricerca è produrre un alimento senza gli effetti collaterali negativi (in primo luogo, il cancro al colon-retto) che presenta oggi la carne fresca
  • Ultimo ma non ultimo: siamo otto miliardi sul Pianeta, fra qualche anno pare che saremo ben 10 miliardi, abbiamo tutti diritto di mangiare e di bere, e queste ricerche vanno anche in questa direzione

Dal punto di vista ambientale, l’allevamento di animali causa una serie di problemi, che sono invece del tutto inesistenti con la carne coltivata:

  • Consumo di suolo
  • Consumo di acqua
  • Enorme inquinamento con emissione di CO2
  • Rischio elevato di zoonosi, ovvero il passaggio di malattie dagli animali all’uomo e prima causa dell’antibiotico-resistenza, ovvero antibiotici non più efficaci

Al momento la carne coltivata non è disponibile in quanto non ha ancora passato tutti i rigorosi controlli di sicurezza imposti dall’Unione Europea.

Qualora l’Europa ne liberalizzasse la vendita, ovviamente anche nel nostro Paese sarà possibile importarla, perchè al momento c’è solo il divieto di produrla

Ora occupiamoci nella farina di grillo

La polvere di grillo ha invece già ottenuto tutte le certificazioni europee che la rendono disponibile e “consumabile” in piena sicurezza. Dovranno fare attenzione solo le persone allergiche ai crostacei o agli acari

Le farine di insetti (oltre al grillo domestico, sono dichiarate commestibili anche le tarme della farina e la locusta migratoria) rappresentano un alimento fortemente proteico, preziosi per l’alimentazione in alternativa alla carne e assimilabile ai legumi.

Come già detto, la limitazione degli allevamenti intensivi sta diventando indispensabile, se vogliamo sperare di mantenere questo Pianeta abitabile ancora a lungo, ed è quindi necessario trovare delle alternative alle proteine fornite dalla carne stessa.

L’apporto proteico è indispensabile nell’alimentazione umana, non solo per vivere bene e in salute, ma proprio per vivere, ed è quindi altrettanto indispensabile trovare risorse alternative alla carne, oltre a quelle già note

Questi sono i vantaggi per l’ambiente e per noi:

  • L’allevamento di insetti (certo, si allevano apposta) emette meno gas serra rispetto agli allevamenti di animali grandi
  • Il consumo di suolo è molto ridotto, così come quello di acqua
  • Nutrire gli insetti è meno costoso che nutrire mucche, capre, maiali ecc.
  • Non tutti gli insetti hanno queste caratteristiche, ecco perché è bene, anzi, necessario aspettare il via libera dell’Unione Europea prima di pensare di aumentare le proposte
  • Al momento dell’utilizzo, gli insetti allevati vengono trasferiti in un luogo freddo, dove si addormentano e pian piano muoiono, senza soffrire

Anche nel caso della farina di insetti, già diffusa in Italia, possiamo stare tranquilli che la loro presenza in farine, pane, focacce e brioche sarà ben segnalata

E comunque, nel caso degli insetti, siamo così sicuri di non averne mai mangiati? Sicuri sicuri che nelle bustine del tè, macinati con il caffè, nel grano trebbiato non resti intrappolato qualche esemplare invertebrato, che abbiamo consumato inconsapevolmente, senza danni?

Non mi sento, però di concludere senza chiamare in causa anche la responsabilità di noi consumatori: a cosa dobbiamo prestare attenzione, su cosa dobbiamo informarci in modo attivo per pretendere che la stessa attenzione arrivi dagli organismi competenti, ovvero a chi è in cattedra, e non al mercato?

Aggiungo queste riflessioni, nate anche da commenti raccolti da chi ha letto l’articolo:

  • Se in teoria tutto sembra chiarissimo, è altrettanto vero che tutto è soggetto a contaminazioni, frodi ecc. (ho sempre presente il terribile scandalo del metanolo nel vino italiano!)
  • Lo stesso possiamo dire per l’osservanza di rigorose norme igieniche, sia nella coltura della carne che negli allevamenti di insetti. I simpatici grilli (a me sono simpatici) saltano ovunque ….
  • L’origine di questi prodotti dovrà essere indicata molto chiaramente, addirittura, io direi, da meritare spazi e scaffali appositi nei negozi e nei supermercati, senza essere costretti a leggere microscopiche etichette
  • Se e quando queste soluzioni prenderanno campo, bisognerà affrontare il problema degli eventuali posti di lavoro persi nella cura degli animali da macello

In conclusione, nel rispetto delle regole più rigorose, come dicevo all’inizio: carne coltivata e farina di insetti, se ammessi sul mercato europeo, sono indiscutibilmente sicuri.

Starà a noi decidere se assaggiarli, se consumarli, o meno, sicuri di essere perfettamente informati delle nostre scelte.

16 pensieri su “Di carne coltivata e farina di insetti”

    1. Grazie, ho cercato di essere obiettiva, anche se tendenzialmente io sono curiosa e tendo a non escludere niente … se sono sicura che è sicuro 😉

    1. Grazie Max. Ho visto il sondaggio e direi che c’è molta diffidenza. In effetti è bene aspettare ulteriori conferme

  1. L’hai scritto molto bene. Rimango perplesso… sarà l’età.
    BUONGIORNO Paola.
    Quarc

  2. grazie Paola, articolo molto interessante. sono convinta che anche in tema alimentare bisognerebbe abbandonare i pregiudizi e tenere in debito conto le motivazioni che hai così ben elencato

    1. Grazie, davvero lo trovi chiaro? Ho cercato di essere più obiettiva possibile, senza prendere posizione

  3. Condivido tutto quello che hai scritto. Anch’io sto preparando un post sull’argomento e leggendo per informarmi trovo sempre più che la comunicazione su questi due argomenti (ma non solo) sia spesso e volentieri fuorviante e pessima.

    1. Grazie, infatti leggo anch’io articoli e commenti condotti più dall’emotività che dal ragionamento. Mah …

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